Dipendenze
Cosa intendiamo per DIPENDENZA…
…un’alterazione del comportamento che da semplice ed abituale diviene una ricerca esagerata del piacere attraverso mezzi, sostanze o comportamenti che diventano patologici.
Il mondo delle dipendenze negli ultimi anni sta attraversando un importante cambiamento; accanto alle “vecchie dipendenze”, quelle da sostanze psicoattive: eroina, cocaina, cannabis e in particolare ALCOOL, una maggiore attenzione è suscitata da quelle che vengono definite “dipendenze comportamentali”: shopping, internet e gioco d’azzardo.
L’oggetto di queste dipendenze non è una sostanza ma un comportamento dal quale la persona ottiene gratificazione. Tra queste la DIPENDENZA DA GIOCO D’AZZARDO, o GAMBLING, pare essere in costante ascesa.
Le persone dipendenti da comportamenti o sostanze presentano delle caratteristiche distintive importanti da riconoscere per poter intervenire:
sensazione di impossibilità di resistere all’impulso di mettere in atto il comportamento o assumere la sostanza;
sensazione crescente di tensione che precede l’inizio del comportamento;
piacere e sollievo durante la messa in atto del comportamento o assunzione della sostanza;
percezione di perdita di controllo;
persistenza del comportamento nonostante le ripercussioni negative;
compromissione del funzionamento sociale.
Che cosa si può fare…
Il trattamento cognitivo-comportamentale
Il primo obiettivo rimane quello della sospensione del comportamento disfunzionale; tale obiettivo può essere perseguito attraverso l’utilizzo di diversi strumenti:
identificare e gestire i triggers (stimoli che mettono in moto il comportamento);
analizzare e mettere in discussione alcune credenze disfunzionali;
promuovere una corretta comunicazione, gestire la rabbia e in generale le emozioni;
favorire e perseguire un cambiamento più generale nello stile di vita al fine di ridurre gli aspetti di non controllo degli impulsi.
Successivamente attraverso la terapia cognitivo comportamentale e le sue tecniche, in particolare l’analisi funzionale eseguita assieme al paziente, viene promossa la consapevolezza dei fattori che precedono il comportamento e le conseguenze positive o negative dello stesso.
Viene richiesto al paziente di segnare in quale situazione e in che stato d’animo ha emesso il comportamento e le conseguenze riportate. Attraverso l’analisi dei singoli episodi, si guida il paziente alla scoperta dei collegamenti che favoriscono la comparsa di un comportamento e dei meccanismi che lo mantengono. Fatto ciò si accompagnano i pazienti verso modalità alternative di gestione degli eventi che promuovono il comportamento problematico, mettendo in discussione e modificandogli elementi che ne contribuiscono il mantenimento.
Il problem solving, da questo punto di vista, risulta un’ulteriore tecnica utilizzata nella terapia cognitivo comportamentale.