Disturbi di personalità

COS’È LA PERSONALITÀ…

Ogni persona si caratterizza e si distingue per un modo costante di percepire, pensare e rapportarsi in relazione a sé stessa, agli altri e al mondo. Queste modalità vengono chiamate tratti di personalità e sono determinate in parte da caratteristiche innate della persona e in parte dalle prime esperienze con le figure di accudimento e col mondo.

In genere queste caratteristiche sono flessibili e consentono alla persona di adattare il suo comportamento alle richieste della situazione in cui viene a trovarsi.

 
QUANDO SI PARLA DI DISTURBO…

Si parla di Disturbo di Personalità quando queste modalità di risposta diventano rigide ed inflessibili tanto da rendere difficoltose le relazioni con i propri familiari, gli amici e i colleghi di lavoro poiché risulta deficitaria la capacità di modificare il comportamento anche quando quest’ultimo risulta inefficace e inappropriato rispetto alla situazione.

La personalità inizia a formarsi nell’infanzia e i problemi ad essa relativi si manifestano a partire dall’adolescenza o dalla prima età adulta e riguardano:

  • il modo in cui la persona percepisce ed interpreta sé stessa, gli altri o gli eventi;

  • varietà, intensità e adeguatezza delle sue reazioni emotive;

  • il modo in cui l’individuo si relaziona con gli altri;

  • il controllo degli impulsi.

Questi disturbi possono presentarsi con diversi livelli di gravità e molto spesso la persona che ne è affetta non è consapevole che il proprio modo di pensare e comportarsi è inappropriato e non adattivo, pur sperimentando un’intensa sofferenza.
È molto comune la presenza di ansia, umore depresso, problemi relazionali e talvolta può essere presente l’abuso di alcol o di droghe.

I Disturbi di Personalità, a seconda delle caratteristiche, vengono raggruppati in tre Cluster:

  • Cluster A: disturbi caratterizzati da condotte strane o eccentriche (paranoide, schizoide, schizotipico);

  • Cluster B: disturbi caratterizzati da una elevata emotività e comportamenti drammatici o eccentrici (borderline, istrionico, narcisistico, antisociale);

  • Cluster C: disturbi caratterizzati da una forte componente ansiosa (evitante, dipendente, ossessivo-compulsivo).


Che cosa si può fare…

TERAPIA FARMACOLOGICA
La terapia farmacologica si occupa di tutti quei sintomi che caratterizzano i disturbi di personalità, quali: ansia, depressione, depersonalizzazione, eccessi d’ira e impulsività. La riduzione di questi sintomi costituiscono il primo obiettivo terapeutico.

Tuttavia, la terapia farmacologica non interviene sulle caratteristiche di personalità. Poiché questi tratti si sviluppano nell’arco di molti anni, il trattamento delle caratteristiche disadattive di personalità richiede tempi prolungati.

 
TRATTAMENTO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE

Il trattamento dei disturbi di personalità è complesso e richiede un impegno prolungato nel tempo. Molto spesso le persone con questi disturbi non sono consapevoli della problematicità del loro comportamento e delle reazioni che possono scatenare negli altri; generalmente arrivano in terapia per un problema secondario quale ad esempio ansia, calo dell’umore o contrasti col partner o coi colleghi di lavoro.
Una parte importante del trattamento è dedicata a costruire una buona alleanza terapeutica col paziente, a renderlo maggiormente consapevole delle proprie emozioni e ad aiutarlo a capire quali siano i fattori che scatenano determinate reazioni emotive, oltre che fornire alla persona delle strategie di regolazione emotiva.

Infine, il trattamento ha l’obiettivo di aiutare il paziente a capire come i propri atteggiamenti influiscano sulle relazioni con gli altri e ad adottare comportamenti più funzionali al raggiungimento dei propri obiettivi.